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Antidoto alla solitudine: il “noi” che ridà ossigeno

Entriamo in un bosco e crediamo di essere circondati dal silenzio. - Non c’è nessuno - pensiamo. Il fatto è che siamo abituati alla confusione, ai rumori e ai colori forti, a una società continuamente accelerata, dalle impressioni immediate e dalle esperienze coinvolgenti e a tratti stravolgenti. Ma, se ci inoltriamo, pian piano iniziamo a sentire, non solo con l’udito. Impariamo a ricevere informazioni nuove che a tratti riconosciamo - il fruscio delle foglie nel vento, lo scricchiolare della terra sotto le scarpe, lo scrosciare dell’acqua di un ruscello – e altre volte ci sono ignoti, altre volte ancora ci affascinano o impauriscono. Lungo il sentiero ci troveremo a pensare: cos’è stato quello? Sarà stato un animale? O era solo un ramo che cadeva? C’è qualcuno qui oltre a me? Sono solo?

Come può un posto vuoto fare tanto rumore?

La realtà è che il bosco non è vuoto, il bosco è vivo. Ogni sua parte respira e si muove, e così facendo contribuisce alla vita di un sistema enorme, grandioso, nella sua naturalezza complessa che noi, dall’esterno percepiamo solo come una serie di alberi e di sterpaglie.

 

È stato provato che il taglio di un albero può uccidere una colonia di funghi a chilometri di distanza, la caduta di un ramo può dare vita a erbe completamente nuove, che ogni sostanza che passa dalle foglie alle radici non è solo nutrimento, ma è anche un messaggio per chi passa lì intorno. Un’enorme rete di vita, fatta di mezzi e lingue diverse, collega esseri che apparentemente non condividono nulla. Che dipendono - spesso senza saperlo - dall’azione di tutti quegli esseri vicini e lontani. 

Chiamiamo questa struttura ecosistema, e noi ne facciamo parte.

 

Come il bosco, anche noi sopravviviamo al cambiamento costruendo una rete, che permette la sopravvivenza di tutti gli individui non appena si trasformano in comunità. 

Ecco allora la missione di Riparto: permettere a chi sta attraversando una fase di stallo, o a chi vuole trovarsi preparato prima d’affrontarla, di entrare in un sistema di mutuo scambio e sostegno, dove incontrare professionalità diverse che possono ridare ossigeno a un sistema aziendale morente. Creando legami, restituiamo nuova vita. Creando legami possiamo ripartire.

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